Untitled #1

Mi sono messo dietro ad un nuovo pezzo. Con la chitarra. La mia ambizione sarebbe la seguente. Fare un canzone che racconti di frammenti di vita partendo da una caverna nella preistoria cantata con la tonalita' piu' bassa possibile e concluderla nel futuro in un'esplosione (termonuclare?) di luce con la tonalita 'piu' alta possibile. So che uno di questi pilastri cadra'... vediamo quale... nel frattempo non so bene neanche che titolo dare alla canzone... "Terrestre"? "Il libro"? "Terra"? "Così è scritto"? "Figlie"? ...Per ora "Untitled#1"

Ho scritto la prima strofa. Non ha ritornello, ma una battuta finale che chiude ogni strofa che stacca come bridge. Fra l'altro non so se farla in La-, o in Sol... e mi sa che vi proporro' due versioni anche del cantato...

"C'era terra tutto intorno
solo fango nell'oscurità
so che tu cercavi un altro fuoco
birra, ruote o altre amenità (o lo sostituisco con "sidro, ruote o altre verità"?)

Ripensavi al Nilo, rimpiangevi il Tigri (o lo sostituisco con "rimpiangevi palme"?)
sulle sponde dell'aridità (o lo sostituisco con "nel deserto senza Dio ne eta'"?)
ritornavi sola, nascondendo i passi
tra le mura della tua città.

Ti diceva "Aspetta, non avere fretta"
riponeva il gladio con viltà (o lo sostituisco con "mentre il gladio riponeva gia'"?)
già portavi in grembo quel progetto eterno
un bagliore per la civiltà

E sembrava vero, da poter toccare
senza ombra di caducità...
poi è arrivato il vento
che ha spazzato tutto
trascinando il mondo un po' piu' in la'..."