L'inverno è finito
Cosa puo' influenzare un autore di canzoni? In genere, in formato mp3, ascolto decisamente un po' di tutto, anche se cerco di ascoltare quasi sempre cose melodiche o allegre. Poi invece mi soffermo nell'ascolto particolare di alcuni cd, che in genere tengo in heavy-roation per un mesetto.
Ad aprile e' toccato ad "Calypsos" di Francesco DeGregori, "At war with the mystics" dei Flaming Lips e "Party People" di Nomiya Maki
Confessato da 20nd intorno alle 19:33
7 Assoluzioni:
non riesco a togliere calypsos dal lettore. forse sono malata...
17/4/06 15:11
Sai che si chiama Calypso anche il satellite che la N.A.S.A. sta per lanciare dalla California per accuratissime previsioni atmosferiche?
L'albume e' fantastico, anche se alcuni episodi, come "Tre Stelle", pessima chiusura, sono un po' imbarazzanti e ingenui.
Non ero arrivato da solo a capire che in realta' si tratta di un concept album sul ritorno di Ulisse.
Sono concerto che Francesco si sia risollevato dopo i discutibili episodi dei primi anni novanta.
A me fa morire l'intonazione vocale con cui piagnucola "potevi almeno spiegarmelo come si usa una bussola, SCUSA..."
Le prime quattro tracce sono magnifiche, ma d'altronde quando in giro trovi tutte le critiche concordi nel dire che si tratta di uno dei migliori lavori di Francesco (per me e' il Lato B di "Pezzi").. e QUINDI della musica Italiana non puoi di certo sbagliare.
I miei album preferiti rimangon comunque "Miramare", "Battere e Levare" e "Canzoni d'amore". Gli anni novanta gli anno portato molto bene. Per te la corista de "L'Angelo" e' la stessa di "Dr. Doberman"? Ha una voce troppo sensuale. "Mayday" sembra una canzone di "The Road to hell". Ti ci ritrovi in "Per le strade di Roma"?
Oggi buio nella stanza della violinista.
Ciao :)
17/4/06 20:55
E c'è un tempo per vendere
E un tempo per amare
E c'è uno stile di vita
E un certo modo di non sembrare
Quando la notte scende
E il buio diventa brina
E uomini ed animali cambiano zona
Lucciole sulla Salaria e zoccole in via Frattina
E tutto si consuma e tutto si combina
Per le strade di Roma
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i ragazzi che escono dalla scuola
E sognano di fare il politico o l'attore
E guardano il presente senza stupore
Ed il futuro intanto passa e non perdona
E gira come un ladro
Per le strade di Roma
stanno fiorendo le glicini, ci hai fatto caso? quelle, per me, sono roma. sono il gianicolo, per l'esasttezza. e il cannone che spara la domenica a mezzogiorno. per me, roma è stata l'acqua, per quante fontane ci sono. e la pioggia arancione, carica di sabbia del deserto. e la mia casa, coi suoi cortili, un palmeto nel primo, un bananeto nel secondo. e come luccicano le foglie, così grandi da piante centenarie, quando piove. e come piove, come quando da noi finisce l'estate. piove quasi sempre come se stesse finendo l'estate. mi ritrovo nel pezzetto che ti ho copiaincollato, e in certe riighe di flaiano, quando prende in giro i televisionari che stanno attorno a viale mazzini. mi ritrovo in tante piccole cose.
ma mi ritrovo anche inc erti tramonti romagnoli, in certe musiche, nel modo dif are teatro delle nostre compagnie, in questo non voler essere mai esatti, sempre un poì raffazzonati, sempre un po' arruffati. mi ritrovo in una targa, che è a via veneto: "a federicof ellini, inventore della dolce vita." e mi ritrovo in quello che lui racconta in "scrivere un film", che rimini, la sua rimini, era quella ricostruita a cinecittà, a fregene. perchè lì ci sarebbero stati per semrpe titta e tutti gli altri, fermi e fissi al loro periodo migliore, al loro tempo migliore... che bella domanda. mi hai fatto. grazie. tendo a non pensarci mai.
17/4/06 21:13
Da qui vedo fiorire i fiori dei castagni...
Io ero - mi dovrei vergognare a dirlo - nella "Fuori Scena".
Titta e le Fecce Tricolori.
E come Fellini hai tolto l'onomatopea dalla tua piccola Romagna per farti trasportare dalle onde della radio Capitale.
L'unico passo giusto per crescere è quello che si fa per partire. L'unico personaggio che ha redenzione nei Vitelloni è il ragazzo che lascia la costa per Roma, il Skywalker che lascia Talento per andare a Hollywood. "Se non sposti l'orizzone un po' piu' in là, i sogni non coincideranno mai con la realta'."
17/4/06 21:33
:: orizzonte ::
17/4/06 21:34
e c'era qualcosa, una frase, qualcosa... che diceva come l'orizzonte si sposti sempre un po' più in là, quando tenti di raggiungerlo. credo in quello che dici, è stato una parte di me. è da qualche parte. ero irrequieta, qua. ero strana. ero un po' troppo altra. ero sempre troppa. ho solo seguito l'istinto, e se mi chiedi come ho fatto a diventare quel che sono, passando per altri mestieri fatti ad alto livello, gettati agli spini per fare la radio (e non l'hoi fatta mai, sono partita dal cinema...)... se mi chiedi come ho fatto, la sola risposta che posso darti è: per errore.
ogni errore una porta, ogni porta un viottolo. una curva, un gatto che scappa, un bidone che cade e fa casino. i pipistrelli che si alzano, la luce che illumina il viottolo umido...
ho fatto errori. di valutazione. di considerazione, di grammatica, di opportunità, di tempi.
e rischio sempre tutto, mai un pochettino. e ogni giorno, vado a lavorare pensando che io non lo so se sono capace, se lo porto a casa il lavoro.
è che quando fai quel che ami, sei sempre piccolo. perchè le cose crescono, cambiano, maturano secondo ritmi altri.
e se sei piccolo, dividi i problemi, per risolverli.
mi chiedo, ogni tanto, chi sarei oggi se non fossi partita.
e non ho risposte.
saprei stirare, forse. e lavare i pavimenti. sarei avvocato.
17/4/06 21:53
Mi sono riletto. Su DeGregori volevo dire "primi anni 2000". I "primi 90" sono stati fantastici...
18/4/06 16:49
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